È capitato anche a te di sentirti chiedere “come stai?” e rispondere “bene, grazie” percependo che, nonostante non avessi niente di veramente grave da condividere, stavi mentendo? Il pensiero che ti attraversa la mente in quel momento è “sto veramente bene?”.
Se ti soffermi un attimo a rifletterci probabilmente ti renderai conto che la tua quotidianità è fatta di tanti piccoli compromessi tra te e il tuo corpo, tra te e la tua mente o tra te e la tua energia.
Ti faccio un esempio: ti svegli la mattina un po’ dolorante e con un leggero cerchio alla testa. Ma non ci badi più di tanto perché ormai ti capita ogni giorno e poi sai che dopo una mezzoretta tutto passa. Ti dici che avrai dormito male, che sei tesa in questo periodo, che la vecchiaia avanza!
Oppure puntuale dopo pranzo la tua pancia si gonfia e inizi ad avere tensioni addominali, qualche piccolo doloretto e per questo sei poco concentrata su quello che devi fare. Ma aspetti paziente, senza fare niente, che le cose migliorino e quando ormai la giornata volge al termine ti sei dimenticata che non sei stata al 100%… fino al giorno dopo almeno!
E per quanto tu faccia attenzione ad andare a dormire alla giusta ora, dopo una giornata faticosa di cui però sei soddisfattissima, dopo aver pianificato alla perfezione il giorno che viene e bevuto la tisana più rilassante mai creata, puntuale alle due di notte ti svegli e passi un’ora a rigirarti nel letto. Il sonno ormai è interrotto, tu sei frustrata e la mattina fai una fatica enorme ad alzarti. Eppure la sera dopo rifai tutto uguale sperando in un risultato diverso.
Se ti sei riconosciuta in uno degli esempi che ho appena descritto oppure hai uno dei molti altri malesseri quotidiani che purtroppo la maggior parte delle persone ha (emicrania, mal di schiena, bruciori allo stomaco, stitichezza, raffreddori ricorrenti, infiammazioni alla pelle, dolori mestruali, ecc.), dovresti fermarti un attimo e prendere i messaggi del tuo corpo un po’ più sul serio.
Attenzione: non ti dico di allarmarti e farti prendere dal panico, ma di ascoltarti e capire che qualcosa non va e che, per quanto possa sembrare paradossale, il fatto che tu te ne sia accorta è un gran bene.
Perché uno dei principi fondamentali di un approccio olistico al benessere della persona è proprio quello di notare dove sono gli squilibri, prenderne consapevolezza, accoglierli come benèfici e da lì cominciare il percorso che riporta a recuperare salute, equilibrio e anche una marcia in più.
Un buon modo è quello di prendere nota di tutto ciò che ti accade durante la giornata (e la nottata per le nottambule): dalla mattina appena apri gli occhi fino alla sera quando ti rimetti sotto le coperte scrivi su un quaderno ogni doloretto, sensazione strana e insolita, reazione particolare a un cibo (e se appunti anche cosa hai mangiato e quanto, ancora meglio), emozione che hai sperimentato e vissuto. Non lesinare con i particolari: percepisci un sapore amaro in bocca? Scrivilo! Hai bevuto più acqua del solito perché avevi tanta sete? Scrivilo! Stavi per addormentarti davanti al pc dopo pranzo? Scrivilo! Ogni piccolo particolare, soprattutto se lo contestualizzi all’interno di quello che fai, può essere un utile indizio per capire ciò che ti accade. Perché se ti viene l’amaro in bocca solo quando un tuo superiore si prende il merito del tuo lavoro, il problema non è che il tuo fegato è sotto pressione perché bevi troppi caffè (che per la cronaca se sono veramente troppi bene non ti fanno), ma è che lì c’è depositata tutta la rabbia che devi reprimere in quella situazione e il fegato, sorpresa, ne risente! Da qui il secondo principio dell’approccio olistico: corpo, mente ed energia sono un tutt’uno e quando uno di essi va in squilibrio automaticamente tutti gli altri ne risentono, come ti ho raccontato qui. Ma ne riparleremo.
Intanto dopo una settimana di appunti (o se vuoi strafare un mese), rileggi il tutto. Nota quali sono i malesseri ricorrenti e come ritornano puntuali alla stessa ora o durante specifiche situazioni. Da questo puoi dedurre da cosa è scatenato un disagio e provare a cambiare il tuo comportamento nei confronti dell’evento. La Naturopatia poi è di grande aiuto perché scardina abitudini inconsapevolmente dannose con strumenti dolci, ma duraturi. Quindi se deciderai di iniziare un percorso con la Naturopata, portale gli appunti che hai preso: ti posso assicurare che te ne sarà grata e che il lavoro che farete insieme sarà da subito specifico e profondo.
Intanto dalla prossima volta che ti verrà chiesto “come stai?” fai una gentilezza a te stessa e rispondi ciò che senti davvero. Riconoscere una debolezza ti permette di iniziare a indagarla, conoscerla, curarla e alla fine renderla un punto di forza. È questo il primo e più importante passo per arrivare a dire “bene, grazie!”.
E tu dimmi, come stai?